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martedì 10 novembre 2015

Out of Control: come funziona un sito di videogiochi? Ecco da dove passa l'"informazione"


Una volta si correva in edicola e si acquistava l'ultimo numero della rivista Videogiochi, edita dall'allora Jackson Libri, per essere aggiornati su quanto stesse accadendo nel mondo videoludico. Erano i tempi in cui la stampa specializzata muoveva i suoi primi passi, a cavallo tra gli anni '80 e '90, almeno in Italia.

Il boom dei videogiochi nel nostro Paese determinò anche una ristrutturazione della stampa videoludica che, anno dopo anno, cresceva di pari passo come quella più popolare e famosa che trattava sport, politica, economia e via dicendo.

Le riviste di videogiochi muovevano i loro primi passi e le redazioni non avevano nulla da invidiare a quelle di testate ben più importanti e la volontà degli editori era quella di portare il medium videoludico alla cronaca di tutti i giorni, al pari di quella del cinema o delle televisione, tanto per intenderci. Si lavorava sodo, si facevano viaggi e traversate memorabili per i vari press tour sparsi per il globo, con l'unico obiettivo di portare aggiornamenti su questo fantastico e variegato mondo, ai lettori che avevano nelle riviste l'unico mezzo di informazione.

Con l'avvento di Internet e delle prime e-zine i tempi sono cambiati e con essi anche il modus operandi dei siti di settore. Ora che l'informazione viaggia a ritmi incredibili, bastano pochi minuti per conoscere quello che avviene dall'altra parte del globo. Prendete una semplice "news", in pochi istanti ve la ritrovate propagata nei siti più importanti, così come gli eventi come E3, Gamescom tutti trasmessi ormai in diretta e accessibili a tutti.


Quello che è cambiato, essenzialmente, è il modo di rapportarsi al pubblico e il modello con cui si fa informazione. In un mondo dove ogni cosa, ogni elemento viene stereotipato, uniformato, è davvero difficile demarcare le differenza tra un portale e un altro, dato che bene o male tutti riportano la stessa notizia, la stessa fonte, la stessa analisi, senza cognizione di causa. Perchè un utente segue Spaziogames piuttosto che Everyeye o viceversa?

Non di certo per i contenuti ma, tendenzialmente, per chi "riporta per primo la notizia": tal volta si combatte nell'ordine del secondo pur di apparire tra i primi risultati su Google, e fregiarsi così come il sito che ha inserito la notizia in anteprima nazionale. E poi, in cascata, tutti gli altri.

Se prima, con la carta stampata, esisteva una forma di giornalismo, con veri inviati e notizie che andavano tanto cercate, battute quanto elaborate, con il web alla portata di tutti il discorso è cambiato, e anche radicalmente.

Si punta alla quantità, non più alla qualità, si punta a essere i più veloci, non chi riporta la notizia nel modo corretto, perchè basta un secondo e qualcuno può arrivare prima di te.

Tutti, oggi, possono scrivere di videogiochi, perchè per scrivere sono richieste due piccole cose: la conoscenza dell'inglese scritto e una buona conoscenza dell'italiano, sempre scritto. Se poi si ha un background di videogiocatore tanto meglio, ma non è essenziale, perchè per i "dettati" servono solo pochi requisiti.

Quello che ritroviamo tutti i giorni sui vari siti è sempre la solita solfa: qualcuno (nella maggior parte dei casi inglese e americani) di una testata individua un tweet, un post su NeoGaf, una piccola informazione magari diffusa da una software house e si inanella una successione di news copincolla.


Per i portali italiani, per quelli che non hanno una redazione interna, si tratta di risalire alla fonte della notizia (che sia poi affidabile o meno poco importa, l'importante è che si riporti la news) e farne una semplice traduzione. Finito il compitino si passa a quella successiva, così fino a fine turno (di solito un newser, e badate bene, newser, non giornalista, deve scrivere 10 notizie al dì per un corrispettivo di circa 100 euro al mese netti, se lavora per cinque giorni alla settimana).

L'informazione videoludica italiana ed estera viaggia quindi su un binario parallelo, e le notizie pappagallo spesso derivano da questo sistema che è tutto fuorchè giornalisitico. Il modus operandi è quindi il seguente: apro Feedly o un aggregatore di notizie, mi spulcio quelle più importanti e rilevanti riprese da un pool di siti web, ci faccio la traduzione e pubblico, senza curarmi che la fonte all'origine sia veritiera, fondata, supportata da fatti o "prove".

Inoltre i soliti Gamespot, IGN, Otaku e compagnia bella attingono da quello che è visto da tutti come il forum per eccellenza quando si tratta di videogiochi: NeoGaf, il cui fondatore Tyler Malka è stato al centro di alcuni "scandali" che ne hanno intaccato la credibilità: da Gamergate ai fake insider (CBOAT, un account utilizzato da più di una persona) utilizzati per diffondere false notizie attorno a Xbox e Microsoft, o l'avvicinamento di altrettante figure che sono poi sparite nell'ombra, vedi Famous Mortimer o Thuway, due soggetti da cui sono partiti "rumor" come la vendita della divisione di Xbox ad Amazon, la cancellazione del brand Xbox dopo il presunto arrivo dell'ex boss di Nokia Stephen Elop o presunti leak di problemi legati all'hardware e al software di Xbox One, giusto per citarne qualcuno.

Tyler Malka a sinistra e Timoty Lewinson a destra, i fondatori di NeoGaf
In questi giorni, ad esempio, da NeoGaf è partito il tran-tran sulle vendite basse di Halo 5: Guardians in UK (dati estrapolati non si sa bene da dove e non comprensivi di bundle e copie digitali) e che stanno girando in queste ore anche sui portali italiani.

Gaf è ormai un posto apertamente schierato, pro Sony (alcuni moderatori come Timothy Lewinson sono dipendenti di Adam Boyes di Sony, che detiene anche una sua azienda privata, la Beefy Media...).

In questo forum è quasi immorale parlar bene di Xbox One pena il ban, quando la stessa PlayStation 4 è inattaccabile ed osannata ancor prima che dai fan dai moderatori di Gaf (Bishop su tutti, aka Timoty Lewinson). Basta fare un giro su questo "social" per capire che aria tira... e come sia un posto avverso per gli appassionati di Xbox.... e dire che le principali notizie anti-Xbox partono proprio da qui e, come spesso accade, si evita di dare risalto o visibilità a notizie vicine a Microsoft (non troverete nulla su Crackdown 3 e il cloud computing, sulla retrocompatibilità di Xbox One, le tecniche di rendering di Quantum Break o sul fatto che Microsoft sia il secondo e più importante produttore di videogames al mondo...).

E quando una news non passa per NeoGaf, questa difficilmente trova visibilità all'interno dei siti di un certo rilievo, o se arriva, state certi che arriva in ritardo.

Così, purtroppo, lavorano i cosiddetti "siti specializzati", specializzati nel copiarsi avvicendevolmente le news senza la benchè minima conoscenza giornalistica, perchè chi scrive di videogiochi non è iscritto all'Ordine, non fa parte di una redazione vera e propria e non scrive per una testata regolarmente iscritta la tribunale competente: per questo motivo li definisco blogger. Ovviamente non è sempre così e anche in Italia ritroviamo redazioni "vere" e non virtuali, con capi redattori con tesserino e iscritti all'Albo, ma si tratta di casi unici.

I press tour, all'interno di un sito-modello, li fa unicamente il capo redattore o quella cerchia di fedelissimi, mentre le news, quegli articoli che leggete ogni giorno, passano da ragazzetti che non hanno competenze o qualifiche, sono semplici appassionati di videogiochi alla ricerca di "scoop" sparsi per la rete per guadagnarsi qualche cosina.... nella speranza, un giorno, di diventare redattori a tutti gli effetti e messi sotto contratto per vivere scrivendo di videogiochi.

Emblematico è stato l'articolo su Quantum Break, con il blogger che nelle slide sulle tecniche utilizzate da Remedy aveva letto per errore la parola 720p ad un target rendering (e non sull'output video, con la risoluzione finale specificata invece a 1080p): non solo si stava propagando a macchia d'olio la falsa notizia che Quantum Break girasse a 720p, ma nessuno degli altri "pappagalli" si era chiesto se le cose stessero effettivamente così e se quelle slide confermassero la poi clamorosa "svista":

 
L'importante è dare una notizia, nel modo più celere possibile, anche sbagliando o senza controllare autore e fonte dell'articolo, perchè si sa, nell'era di Internet è sempre possibile fare un passo indietro, ed editare un articolo, anche a danno "compiuto", quel danno che gli stessi media hanno fatto ad Xbox One e Microsoft facendo passare messaggi sbagliati, storpiati, non veritieri, ed è anche grazie a questi blogger (alcuni hanno anche una enorme visibilità, vedere Angry Joe il paffuto youtuber che sta letteralmente demonizzando Halo 5, e con lui fanboy di opposta fazione..) se l'utenza media, quella che non si informa a dovere, crede ancora che su Xbox One non sia possibile prestarsi i giochi o giocare offline.... (e ok, anche Microsoft ha la sua buona dose di responsabilità, questo nessuno lo nega, ma a distanza di anni leggere ancora certe cose fa riflettere...).

Ma poi come può essere maturo un medium quando orde di fanboy creano account falsi per mettere recensioni negative a giochi che mai e poi mai hanno provato, ma solo per far fare ad Xbox One la "brutta figura"? 

Mai come per questa generazione di console l'universo videoludico è stato inquinato così tanto dal faziosismo più estremo, faziosismo che, purtroppo, è partito proprio dai cari media...

X-Rays

11 commenti:

  1. Ogni volta che leggo quello che scrivi mi rendo conto come basta poco pe fare notizia vera o falsa che sia l'importante click e clack pubblicità quello che mi dispiace e che M$ non ha fatto mai chiarezza su certi aspetti vedi hardware ecc. ecc. purtroppo oggi la vita non è più varia ma avariata per questo succedono tutti questi scandali poi mettici l'ignoranza chi crede alle favole ancora e certe persone riescono a fare soldi inculandosi il prossimo poi se una persona tipo me non ha più il lavoro muore di fame ma se è sony che se la passa male bisogna trovare un sistema per non farla fallire un'po' quello che è successo con monte dei paschi di siena ma tutti scordano e cosi si va avanti tutto sto popò di robba che offre M$ nessun'altro te lo offre poi il resto so chiacchiere che lasciamo a questi poveri di cervello tanto si accontentano sempre di nulla contenti loro ciao F5 ti ringrazio che mi illumini di immenso no come questi peracottari

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  2. Caro X, sono Autodelta85, ogni tanto ci siamo sentiti su Twitter ma ho deciso di lasciare l'intervento anche sul blog.
    Che dire? Beh l'articolo è perfetto...niente da dire.
    Aggiungerei solo due cose:

    1) Internet ha si aiutato lo scambio di informazioni ma almeno in campo videoludico (ma anche cinema, fumetti ecc ecc) ha ammazzato molto il mercato. Mi spiego: ricordo ancora oggi lo stupore quando vidi per la prima volta i disegni di Super Mario RPG su Consolle Mania (era tipo il 1994 o giù di lì), uno stupore assurdo...il mio Mario unito a quel gioiello di Final Fantasy...poche foto su cui facemmo voli pindarici per anni, già perché poi il titolo uscì in EU solo nel 2008 su Virtual Consolle.
    Ma con questo cosa voglio dire? Ai tempi era il Gioco al centro...poche notizie, razionate, attese snervati e poi un godere enorme all'uscita.
    Oggi invece mi sempre di percepire che del gioco se ne parli solo prima tra foto, rumor, analisi, ediotriali strampalati, quando il gioco esce....il nulla, dimenticato, quasi fosse uno scarto.
    Fa solo un po' di "rumore" se esce una mega-patch a distanza di qualche settimana.
    Purtroppo questa stampa attenta solo alla quantità e attenta solo a "vomitare" articoli gli uni sugli altri ci ha privato sia del paicere dell'attesa sia del piacere del giocare perché tanto appena spendi 70€ e arrivi a casa ti trovi subito gli "scatti rubati" del prossimo iper-mega-Blockbuster....
    Peccato, molto peccato

    2)Il vero CANCRO, che non hai citato, non sono tanto gli articoli amatoriali o i ragazzini da 100€ al mese quanto piuttosto i solo fenomenali "editoriali" basati veramente sul nulla che a livello di immagine sono devastanti.
    E' bastato annunciare il ritardo di Zelda e ho letto editoriali che prevedevano il fallimento di Nintendo da lì a pochi mesi...mai letto però editoriali del genere per i ritardi dei vari Gran Turismo o di The Last Guardian
    Warren Spector ha osato dire che Uncharted ed Heavy Rain sono film e non videogiochi? E via tonnellate di letame contro Spector facendolo passare per un vecchio rimbambito che non sta al passo coi tempi.
    Ecco questo è il vero cancro giornalistico, finchè si limitano a rimpallare news più o meno vere a me interessa poco, lasci i ragazzini nullafacenti a scannarsi nei commenti, ma quello che mi fa arrabbiare sono questi "approfondimenti" perché li si che oltre a partire da una notizia spesso falsa o faziosa ci ricamano su del loro e fanno i danni

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    1. Nulla da aggiungere al tuo commento che condivido in toto

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  3. Leggendo questo articolo mi rendo conto di quanto sono immerso pure io nel loop descritto.
    Fossero solo i videogiochi a soffrire di questa pochezza culturale sarebbe già una cosa ma la si ritrova d'appertutto. Mio fratello fa il cameramen da circa 15 anni e vi assicuro che la qualità dei video e la professionalità è ai minimi storici. I service, così vengono chiamati nel settore, non pagano nulla e se va bene rilasciano il pagamento a 60-90 giorni e non guardano la qualità ma la quantità. Sono Pronti da dare il lavoro al primo ragazzetto che sa accendere una telecamera e premere rec e questo fa capire come la notizia ed il video rilasciato nel più breve tempo possibile sia lo scoop del momento anche a discapito della qualità.
    In tutto questo, dato che scrivo pure io e mi sento in parte coinvolto, mi viene da chiederti come possiamo cambiare la situazione, dato che a sottolineare un problema sono bravi tutti ma a cambiare le cose in pochi.
    Come possiamo guarire il cancro da te citato?

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    1. Io di mestiere faccio il rappresentante di macchine utensili. L'agenzia dove lavoro è riconosciuta come la migliore della zona su cui operiamo ma perchè in 40 anni di attività ha sempre selezionato i macchinari migliori a livello qualitativo e negli ultimi anni si fa fatica perchè veramente nemmeno nel settore industriale si riconosce più la qualità...eppure non parliamo di videogiochi da 50€...parliamo di macchinari da centinaia di migliaia di € dove se sbagli investimento rischi di buttare anni ed anni di sacrifici dalal finestra...niente, nada.
      Anzi cosa sta succedendo? Persino i migliori costruttori stanno iniziando a sacrificare la qualità....perchè tanto ormai si vende solo col prezzo e non ha senso intestardirsi nella qualità se tanto il mercato non ti premia.
      Però è un peccato, tecnologicamente si sta tornando indietro...nel mio settore, ma dalla descrizione di Patrizio vedo che anche nel settore dei "servizi" (ad es. cameraman) siamo in una situazione analoga alla mia.

      Cosa fare? Io continuo imperterrito a suonare i campanelli, entrare, parlare, tiro fuori il mio Surface e cerco di sottolineare/rimarcare i vantaggi che hanno i miei prodotti, le potenzialità, i problemi che i miei macchinari potrebbero risolvere rispetto ad una concorrenza meno tecnologica...poi ogni tanto si vende, ogni tanto si perde la vendita, l'importante è continuare a provarci e sopratutto non sputtanarsi mai

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    2. Grazie per aver condiviso il tuo pensiero/punto di vista, concordo su tutta la linea :)

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    3. Nulla da aggiungere, hai fatto bene a puntualizzare questo punto che condivido pienamente :)

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  4. Il cancro è citato da Lybra ma rende molto bene l'idea

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  5. Amen! Articolo perfetto! Io scrivo come Blogger e mi rendo conto che fare il copia/incolla delle news è facilissimo ma che poi scrivi cose che non sai da dove provengano. Sono contento che il blog abbia abbandonato la news secca, solo per fare "Like" e si sia concentrato su prime impressioni, recensioni e opinioni di ciò che provi. E facendolo per mera passione quello che uno scrive, per quanto non condivisibile, è un pensiero senza condiziobamenti, senza preferenze e senza obblighi di redazione verso qualcuno. Ma siamo "mosche bianche".

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  6. Guarda caso la stessa cosa successa con Alan Wake: all' epoca Remedy ha subito GARANTITO che il gioco era a 720p per POI ritrattare dicendo che OVVIAMENTE si riferiva al segnale video e non al rendering nativo che invece era, come FRETTOLOSAMENTE detto, a 544p!!!!!
    Il lupo perde il pelo...
    Cmq seriamente chi ha acquistato la X1 imho farebbe bene a giocare e smettere di aspettare risultati dalle DX12 (prima della prossima gen)... oppure se ci tiene tanto che si compri un pc tanto le esclusive xbox escono anche li...

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